Contesti culturali nel mondo del lavoro

Contesti_multietnici
04 dicembre 2014
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Nelle realtà lavorative del mondo, gli uffici sono sempre più interculturali: competenze ed esperienze non dipendono dall’origine etnica delle persone, con il risultato che il luogo di lavoro diventa un microcosmo da cui si può imparare davvero molto. In neen è un dato di fatto.

Crediamo che le capacità delle persone si misurino sul campo, che il potenziale di un’idea possa emergere da chiunque e che tutti possano introdurre grandi novità dando il proprio contributo. La diversità, in termini socio-demografici, non può che aumentare le probabilità di portare in azienda concetti innovativi da condividere con gli altri e questo per noi non è solo una verità, bensì un valore.

In generale, in neen il processo di reclutamento di nuove risorse non presenta alcun ostacolo per chi proviene da un paese straniero e anzi, si può dire che i curricula di stampo internazionale vengono letti con un pizzico di curiosità in più. Questo modus operandi ci ha portato ad entrare in contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, alcune delle quali sono entrate a far parte della nostra squadra.

Com’è successo con Yefry, uno dei nostri blogger, che nella sua città di origine (La Vega, Repubblica Dominicana) ha cominciato a lavorare a 17 anni prima di arrivare, nel 2011, in Italia. Nel 2014 ha cominciato a lavorare per neen, dove si è integrato molto bene all’interno di un gruppo che lui stesso definisce “dinamico e creativo”, seppure molto tecnico.
“Mi piace conoscere nuove culture e so integrarmi velocemente in un gruppo – ci racconta Yefry – con i colleghi italiani mi sono sempre trovato molto bene. In neen siamo come una grande famiglia e questo mi motiva ad andare avanti e a familiarizzare sempre di più con i colleghi”.

In Repubblica Dominicana Yefry, che in ufficio chiamiamo Jeffrey, ha cominciato lavorando per un’azienda che si occupava di offrire servizi di riparazione e manutenzione di computer e server, mentre in Italia ha esordito lavorando nel data center di Telecity come support technician. In neen è System and Network Administrator.
“Le esperienze italiane – conclude Yefry – mi sono servite per arricchire le mie esperienze personali, interculturali e professionali”.

Yefry

Ma non è l’unico caso. Con noi c’è anche Lucian: di origine rumene, ha girato moltissimi Paesi in Europa, per cui ha una notevole esperienza in termini di interculturalità. Dalla Germania (“ottimo rispetto per il lavoro e per i lavoratori, ma impossibile da vivere se non si conosce il tedesco!”) all’Irlanda (“flusso di lavoro rilassante, compiti ben definiti, stipendi più alti, non esiste azienda che non abbia il 70% di dipendenti di origine straniera. E poi, tanto rispetto per le festività dei Paesi dei propri dipendenti!”), Lucian ha provato sulla sua pelle cosa vuol dire lavorare in un contesto multietnico.
Del suo paese di origine ha un buon ricordo e ha trovato diverse differenze con l’Italia.

“Ho lavorato in una città di mare, Constanța – ci racconta – dove è molto difficile trovare colleghi stranieri. L’esperienza varia molto in base alla città dove si lavora, ad esempio nella capitale (Bucarest) è facile che si vada incontro a contesti multiculturali come in Italia. Alla fine la situazione lavorativa in cui mi sono trovato è molto simile a quella italiana ma con meno organizzazione e, a volte, con pretese un po’ strane”.
E quando gli chiediamo cosa gli piaccia o meno dell’Italia ci risponde: “mi piacciono troppe cose per elencarle tutte! Anche se, a volte, ho trovato un po’ di falsità. Del resto, conoscere colleghi di altre nazionalità mi è sempre piaciuto, perché mi permette di conoscere mondi e culture diverse”.

Lucian

Marianna  Siani Web Project Manager