Nuovi gTLD rilasciati da ICANN
L’ICANN, l’associazione che si occupa della regolamentazione del mercato dei domini a livello mondiale, introdurrà sulla rete circa 700 nuovi domini generici di primo livello, i gTLD, tra la fine del 2014 e i primi mesi del 2015, per contrastare la saturazione del mercato (in cui i domini più utilizzati sono .com e .net).
Verranno toccate diverse categorie: dai domini generici a quelli identificativi delle città, dai domini di carattere geo-culturale a quelli internazionali (a caratteri latini e non) fino ai marchi e ai brand.
Si tratta di un’operazione che ha lo scopo di lanciare sulla rete molti altri domini (ICANN parla di 1.300 nuove estensioni nei prossimi anni).
Secondo una statistica riportata dal sito ntldstats.com, ad oggi il numero di domini registrati con le nuove nTLD è più di tre milioni in tutto il mondo. Di queste il 22,7% sono per la nuova estensione .xyz, il 4,9% per .berlin e il 4.3% per .club. Seguono .realtor (2,7%), .wang (2,6%) e .guru (2.5%). Il 53,7% raccoglie altre estensioni che, data la singola percentuale (irrisoria), sono state raggruppate insieme.
La maggior parte delle registrazioni di dominio proviene dagli Stati Uniti 34.86%, seguiti dalla Cina (13.75%) e dalla Germania (12.84%).
Si tratta di dati e numeri in costante aggiornamento, ma che di fatto forniscono una panoramica piuttosto chiara dei trend attuali.
Il sito francese afnic ha analizzato le vendite dei domini registrati in tutto il mondo fino a fine settembre 2014, quindi dei nTLD rispetto ai gTLD e ai ccTLD rilevando il contributo che ciascuna delle tipologie di estensioni ha fornito al mercato della registrazione domini.
Come emerge dal grafico, i ccTLD sono più che raddoppiati, così come i nTLD. Secondo afnic ciò è dovuto a campagne e iniziative promozionali con cui sono state introdotte le nuove estensioni che avrebbero alterato il numero delle vendite, mentre il successo dei ccTLD risiederebbe nel loro tasso di rinnovo superiore a quello dei gTLD.
Nel complesso i ccTLD rappresentano circa il 44.5% dei domini registrati, mentre i gTLD il 54.5% e gli nTLD solo l’1%.