Cloud: 10 falsi miti da sfatare

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14 maggio 2015
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La tecnologia Cloud sta cambiando la vita delle imprese. Oggi il mercato dei servizi Cloud cresce al ritmo del 30% all’anno, con un giro d’affari di 120 miliardi di dollari all’anno nel mercato IT (studio Goldman Sachs).

Come ci ha raccontato Walter Dal Mut, uno degli organizzatori della Cloud Conf, “se una volta per scalare una macchina dovevi mandare un fax, finalmente è passato il concetto del servizio a consumo, delle infrastrutture scalabili e adattabili alle proprie esigenze: oggi posso adattare la mia struttura in pochi minuti, posso cambiare la mia potenza di calcolo e pagare solo per questa.
Intorno al concetto di tecnologia Cloud girano tante parole e poca chiarezza. Gartner recentemente ha evidenziato alcuni falsi miti sul Cloud, che in qualche modo ne ostacolano l’adozione da parte delle aziende. Ecco i miti da sfatare:

1) Il Cloud fa risparmiare

La ricerca mostra come il risparmio sia il motivo principale di transizione al Cloud pubblico per il 14% dei CTO intervistati. Il risparmio è uno dei benefit, ma non è il più importante e non è sempre vero. Con il Cloud trasformo quello che una volta era un costo fisso in uno variabile, pago per quello che consumo effettivamente. Quindi, prima di passare al Cloud, conviene valutare attentamente le esigenze e l’utilizzo che se ne farà.

2) Non tutto ciò che è utile si chiama Cloud

C’è la tendenza da parte di molti massive hosting provider e vendor di intendere con il termine Cloud tutto ciò che non lo è, applicando il cosiddetto “Cloud washing” e approfittando della confusione di molti clienti sul tema. Il consiglio è di definire bene le tecnologie che si vendono e di cui si ha bisogno.

3) Il Cloud dovrebbe essere usato per qualsiasi cosa

Cloud significa ragionare in un logica pay-per-use, flessibilità, scalabilità. Non tutti i business sono “portati” per il Cloud. Il consiglio è di evitare di seguire le mode.

4) “Lo ha detto il CEO”

Non si deve decidere di usare la tecnologia Cloud perché qualcuno all’interno di un’azienda ha sentito dire che lo fanno tutti, anche se si tratta del CEO. Molte aziende non hanno una strategia definita, mentre l’adozione della tecnologia Cloud per essere efficace merita una definizione preventiva di quelli che sono gli obiettivi di business, i potenziali benefit ed eventuali inconvenienti.

5) È necessario avere un’unica strategia Cloud o un unico vendor

Il Cloud non è una sola cosa o un’unica strategia, ma è una componente importante all’interno di una strategia aziendale. L’utilizzo di una sola strategia Cloud ha senso solo se permette di raggiungere molteplici risposte e obiettivi.

6) Il Cloud è meno sicuro delle soluzioni on-premises

Anche se non viene percepito da tutti come tale, il Cloud è una tecnologia più sicura rispetto ad un approccio tradizionale se ci si affida ad un provider affidabile. Il consiglio rimane comunque quello di affidarsi a provider validi e conosciuti, sia per soluzioni Cloud, che on-premises.

7) Il Cloud non è per soluzioni mission-critical

Non è assolutamente vero. Il Cloud va implementato all’interno del business della propria azienda passo dopo passo e comunque ci sono sempre soluzioni ibride che posso aiutare o rassicurare chi ha paura di lasciare tutte le soluzioni cruciali del proprio business sul Cloud.

8) Cloud = Data Center

Si pensa troppo spesso che migrare nel Cloud voglia dire abbandonare il Data Center. In realtà sono due tecnologie diverse, ma collegate, e una non deve necessariamente escludere l’altra. Mai adottare l’approccio
“o tutto, o niente”.

9) Migrare in Cloud significa abbracciarne tutte le caratteristiche

Il Cloud ha caratteristiche uniche e ben definite: alcune migrazioni permettono scalabilità ed elasticità, altre permettono l’utilizzo di nuove applicazioni, altre opportunità ancora maggiori.

10) Virtualizzazione = Cloud privato

La virtualizzazione è una tecnologia abilitante per il Cloud, ma non è sufficiente e non è l’unico metodo di implementazione.
Si abusa spesso e volentieri di termini senza conoscerne il reale significato; infatti la virtualizzazione non è Cloud e questo concetto è fondamentale sul private Cloud, che si basa su ambienti virtualizzati e automatizzati. La virtualizzazione isola le risorse di calcolo in maniera tale che un’applicazione, un’operazione o un componente in uno strato possano essere eventualmente impiegati senza avere la preoccupazione di modifiche apportate negli strati sottostanti. Il Cloud computing è invece la capacità di rendere le risorse disponibili su richiesta.

Per sfatare questi falsi miti e per vincere la resistenza “psicologica” nei confronti del suo utilizzo, specialmente nel mercato italiano e soprattutto in ambito professionale, ecco 6 motivi secondo neen per pensare Cloud che sfatano i classici pregiudizi.

Luca  Zucconi Web Product Manager