Cloud Conf 2015: cloud, sviluppo e innovazione [INTERVIEW]
In attesa della Cloud Conf 2015, prevista per il 19 marzo 2015 presso il Centro Congressi Torino Incontra a Torino, abbiamo intervistato Walter Dal Mut di Corley, azienda organizzatrice dell’evento.
Dopo due edizioni sold out, la Cloud Conf torna per la terza volta con moltissime novità: la prima e più importante è sicuramente la presenza di oltre 20 speaker internazionali provenienti da aziende di riferimento come Google, Amazon, Digital Ocean e Red Hat.
La giornata sarà divisa in due parti: al mattino è prevista una riunione plenaria nella sala conferenze principale, mentre nel pomeriggio saranno disponibili 3 diverse tracce in altrettante sale in cui saranno affrontati argomenti riguardanti infrastruttura cloud, sviluppo e innovazione.
Lasciamo ora la parola a Walter, che ci racconta l’organizzazione, le novità e qualche curiosità in anteprima su questa giornata all’insegna della scalabilità e del Cloud Computing.
Da dove nasce l’idea della Cloud Conf?
Cloud Conf nasce nel 2013 con l’obiettivo di far scoprire il Cloud computing alla realtà italiana; si parlava già di Cloud computing in diverse parti del mondo, mentre in Italia l’utilizzo del Cloud come infrastruttura a servizio e pagamento a consumo era veramente poco usato, quindi abbiamo deciso di realizzare questo primo evento.
A chi si rivolge la Cloud Conf?
Si rivolge prevalentemente ai tecnici, ai CTO, alle start-up e agli sviluppatori. La Cloud Conf è un evento tecnico, focalizzato sul tecnico e rivolto ai tecnici.
Qual è il numero dei partecipanti e com’è cambiato l’evento nel corso degli anni?
Il primo anno abbiamo avuto 100 partecipanti e abbiamo raggiunto il sold out; è stato un evento più famigliare, con 9 tracce e 2 relatori internazionali. Il secondo anno, invece, abbiamo avuto 200 partecipanti con 4 relatori internazionali.
Quest’anno ci aspettiamo 300 persone, con sold out raggiunto un mese prima dell’evento, 6/7 relatori internazionali e speech multi traccia pomeridiani.
Abbiamo optato per un mainstream mattutino con keynote particolari e speaker blasonati internazionali e per il pomeriggio 3 tracce diverse per consentire la scelta del percorso più adatto all’interno del vasto mondo del Cloud computing: dal back-end allo sviluppo, dalle infrastrutture al front-end.
Un evento più grande, in una location più grande, con più spazio alla possibilità di networking tra sponsor, relatori e partecipanti.
Cosa vi aspettate da questa edizione rispetto alle precedenti? Più pubblico, più business?
Ci aspettiamo sopratutto più networking. Abbiamo inserito coffee break e sponsor nella stessa sala per favorire i momenti di incontro e stiamo cercando un pub che possa accogliere tutti dopo l’evento.
Inoltre stiamo sviluppando un’app per l’evento attraverso la quale si possa interagire con i relatori per inviare domande e un’app per permettere lo scambio di contatti leggendo il badge del foglietto di Eventbrite; facendo la foto si possono avere direttamente info di chi si ha davanti.
Qualche anticipazione degna di rilievo su questa edizione?
Quest’anno tra le novità, oltre ai relatori internazionali presenti, sicuramente l’app della Cloud Conference per le domande agli speaker e una maggiore interazione sui social networks.
Dal punto di vista dei contenuti quest’anno parliamo di Cloud in modo completo; partiamo dalla parte di server e infrastrutture con Open Stack e Red Hat, fino al front-end e agli sviluppatori che lavorano in real time-web. Nelle tre sale vengono affrontati i tre filoni del Cloud computing.
Quale sarà l’argomento del tuo speech?
Io sono una figura un po’ ibrida, agisco in un contesto di devOps, ovvero mi occupo di sviluppo e infrastruttura; nel dettaglio parlerò di chatOps, ovvero l’utilizzo di una chat per comunicare all’interno di un team. In questa chat è possibile inserire un robot chiamato Hubot che ci aiuta nella gestione dell’automazione di tantissimi task, dai più semplici ai più difficili, come per esempio il monitor delle infrastrutture, dove un allarme su un’infrastruttura scatena un evento che viene ricevuto dal robot che lo immette nella chat con un messaggio di testo e immagine dell’attuale stato dell’infrastruttura.
Il grafico della CPU segnala un’allarme? Il robot avvisa tutto il team di quello che è successo all’infrastruttura in modo che tutti siano al corrente e possano eventualmente intervenire organizzandosi in chat.
Si possono anche attivare o disattivare nuovi server tramite il robot. In poche parole possiamo chattare con la nostra infrastruttura.
Le aziende italiane sono nel Cloud? Qual è la situazione?
Noi nel corso della nostra attività (breve, visto che siamo giovani) siamo passati da zero ad un certo numero di richieste, soprattutto con la fine dello scorso anno. Quest’anno c’è stato un vero e proprio cambiamento nella percezione delle infrastrutture sul Cloud: la possibilità di poter operare a consumo, di poter costruire una infrastruttura a servizio e di poter interagire con le API è stata finalmente recepita dal mercato.
Anche gli investimenti dei big player sul territorio sono aumentati: si parla sempre più di automation e di tutte quelle tecniche che sono molto vicine a quello che può offrire un provider Cloud; fornitori italiani come neen e gli altri partecipanti hanno degli strumenti fantastici che ci possono aiutare nelle risoluzione di problemi che sono del territorio e che devono rimanere sul territorio. neen, ad esempio, è presente con servizi interessanti come la CDN e i servizi di autoscaling, utilissimi al Cloud computing. Una volta per scalare una macchina dovevo mandare un fax e quello voleva dire scalare; adesso è finalmente passato il concetto del consumo a servizio, delle infrastrutture scalabili e adattabili alle proprie esigenze: oggi posso adattare la mia struttura in pochi minuti, posso cambiare la mia potenza di calcolo e pagare solo per questa. Trasformo quello che una volta era un costo fisso in uno variabile.
neen sarà presente come sponsor alla Cloud Conference 2015! Passa a trovarci e ti racconteremo il backstage del nostro lavoro, ti spiegheremo cosa significa per noi high-performance! Registrati al nostro speech alla Cloud Conf Italia giovedì 19 Marzo e seguici su @neenhosting, #cloudwars e #cloudconf2015.