PaaS for dummies: breve guida all’utilizzo del Platform-as-a-Service
Nell’era dei dispositivi intelligenti, delle auto che si guidano da sole e della generazione always connected – in media ogni individuo passa connesso a internet circa 4 ore e mezza al giorno, secondo la ricerca Digital, Media & Social 2016 di We Are Social – è bene fare un punto sulle tecnologie introdotte dal cloud computing, con un focus sul Platform-as-a-Service (PaaS).
Il ruolo del PaaS all’interno dei servizi cloud
All’interno della piramide dei servizi cloud – che ricordiamo essere composta alla base dallo IaaS (Infrastructure as a service) e in cima dal SaaS (Software as a service) – il PaaS si inserisce come livello intermedio.
Come tutti i servizi cloud, anche il Platform-as-a-service opera secondo un modello di erogazione delle delle risorse di calcolo configurabili (reti server, storage, bilanciatori di carico) condivise, che possono essere distribuite velocemente e con il minimo sforzo da parte del provider. Nel caso del PaaS questo si traduce nella possibilità di fornire agli sviluppatori (e alle aziende) una piattaforma in grado di erogare risorse hardware (server, storage, connettività etc) più una certa quantità di applicativo software.
Grazie al Platform-as-a-service, gli sviluppatori non devono preoccuparsi di alcune operazioni onerose tipiche degli ambienti di sviluppo tradizionali, come ad esempio la configurazione dei diversi sistemi operativi necessari alla creazione dell’applicativo e ai sistemi di delivery dello stesso una volta terminata la fase di produzione. A questo proposito, capita spesso che chi sviluppi un applicativo tramite una piattaforma PaaS diventi a sua volta un fornitore stesso del servizio: questo perché con il tempo le organizzazioni creano delle best practice interne, in modo da standardizzare e rendere più automatizzato possibile il processo di creazione e implementazione degli applicativi prodotti.
I vantaggi nell’utilizzo di una soluzione PaaS
Vediamo quindi quali sono i reali benefici ottenibili dalle organizzazioni attraverso l’adozione di un ambiente PaaS:
- Miglioramento dello sviluppo del ciclo di vita dell’applicativo: l’impossibilità di lavorare in un un unico luogo o su un’unica piattaforma può essere alla base di alcuni dei problemi più comuni legati alla gestione del ciclo di vita dell’applicativo. Grazie all’adozione di una soluzione PaaS i diversi team sono in grado di integrare senza problemi qualsiasi versione del codice.
- Riduzione del tempo di configurazione dell’hardware: tradizionalmente, quando un nuovo server o un altro componente hardware viene introdotto in un’organizzazione, il reparto IT deve assicurarsi che questo sia correttamente installato e configurato, prima che gli sviluppatori possano accedervi e utilizzarlo. Le operazioni di configurazione possono tuttavia essere lunghe e complicate e capita a volte che queste entrino in conflitto con i tempi di sviluppo. Grazie a una soluzione PaaS questi conflitti vengono ridotti al minimo, poiché l’ambiente è progettato in un sistema modulare, in grado cioè di accedere agli altri servizi che sono necessari per eseguire l’applicazione in modo del tutto autonomo.
- Standardizzazione dei processi di implementazione: grazie al gran numero di strumenti disponibili sulla piattaforma, sia gli sviluppatori che i sistemisti possono utilizzare la stessa tipologia di servizio, eliminando così gran parte dei malintesi che in passato si venivano a creare tra chi gestiva la parte hardware e la parte software. In questo modo le due squadre sono in grado di lavorare in modo sincronizzato, con un notevole beneficio in termini di tempo e produttività.
- Provisioning dei servizi immediato: una soluzione PaaS garantisce in modo istantaneo la fornitura di servizi per lo sviluppo, tra cui gli ambienti di test e le repository per aiutare a eliminare i colli di bottiglia associati agli ambienti di produzione non standard. Questo a sua volta migliora l’efficienza, riduce gli errori e garantisce coerenza nel ciclo di sviluppo. Grazie alla live migration è inoltre possibile utilizzare la tecnologia container per trasferire in modo veloce e sicuro l’applicativo da un ambiente all’altro.
Come integrare il PaaS nella propria organizzazione
Dopo aver compreso cosa è in grado di fare il PaaS per la nostra organizzazione, è arrivato il momento di scegliere un vendor cloud ed entrare in azione. L’approccio più efficace nella scelta del provider dei servizi cloud sta nel coinvolgimento simultaneo del reparto IT e delle business unit: in questo modo si facilita la comprensione delle questioni sia tecniche che finanziarie, dando vita a una sinergia preziosa.
Può sembrare banale, ma spesso i manager e il reparto IT non collaborano sulla pianificazione strategica del loro business, causando perdite economiche e dispendio di energie preziose.
La piattaforma neen Jelastic PaaS
neen mette a disposizione di DevOps e software house neen Jelastic PaaS, la piattaforma as a service che unisce l’elasticità dello IaaS alla semplicità di utilizzo del PaaS. A differenza della altre soluzioni PaaS presenti sul mercato, neen Jelastic PaaS non richiede alcuna modifica di codice, né obbliga gli sviluppatori ad utilizzare sistemi di API (comunque disponibili). Inoltre, grazie alla tecnologia a Container, è possibile creare istanze “pacchettizzate”, trasferibili e portabili tra diversi sistemi e Cloud.
L’affidabilità hardware è garantita in modo nativo attraverso i meccanismi di live migration, in grado di operare una migrazione a caldo dei servizi in caso di eventuali failure hardware. L’alta affidabilità applicativa è invece soddisfatta attraverso meccanismi di load balancing descritti, che distribuiscono il carico dell’applicazione su più server cloud; ogni server è istanziato su diversi hardware a garanzia di ulteriore ridondanza.
Inizia subito a utilizzare neen Jelastic PaaS: su neen.it è possibile accedere alla versione trial della piattaforma. Se invece desideri maggiori informazioni scrivi a sales@neen.it o chiama il numero 02.45485420