La banda larga ed ultra larga è un tema che sta conquistando interesse sempre maggiore non solo fra i tecnici e gli addetti ai lavori ma anche nei dibattiti politici, economici e sociali. Secondo l’ultima ricerca pubblicata dall’Osservatorio sulle comunicazioni AGCOM, il 2016 ha visto aumentare in modo significativo gli accessi alla rete tramite banda larga: le linee con velocità superiori ai 10Mbit sono il 39% del totale (contro il 28,7% a giugno 2015); di queste l’11,5% è rappresentato da linee con velocità superiore ai 30Mbit (5,7% nel 2015).
Nell’era dei dispositivi intelligenti, delle auto che si guidano da sole e della generazione always connected – in media ogni individuo passa connesso a internet circa 4 ore e mezza al giorno, secondo la ricerca Digital, Media & Social 2016 di We Are Social – è bene fare un punto sulle tecnologie introdotte dal cloud computing, con un focus sul Platform-as-a-Service (PaaS).
Quando due settimane fa si è svolto a Casablanca il COP 22 – la conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite – nessuno pensava che la maggior parte dei partecipanti, circa 20mila persone, appartenessero per la maggioranza ad aziende attive nel settore della produzione di componenti hardware e dell’erogazione di servizi IT.
Il cloud computing ha creato un nuovo scenario nell’ambito del mondo IT: il risultato dell’alleanza tra diverse tecnologie ha reso possibile l’immagazzinamento e l’elaborazione di dati di qualsiasi natura tramite risorse virtuali localizzate in rete o per meglio dire, sulla nuvola.